martedì 22 marzo 2011

Operazioni in Libia: scontro tra Italia e Francia


La coalizione litiga sul comando delle operazioni in Libia: è scontro tra Italia e Francia, con il malessere del governo italiano verso il protagonismo di Sarkozy espresso dal premier Silvio Berlusconi e del ministro degli Esteri Franco Frattini che hanno chiesto che sia la Nato ad assumere la guida dell'intervento e non il duo franco-britannico.

In merito a questo sottolinea Berlusconi: "Desideriamo che il comando delle operazioni passi alla Nato e che ci sia un coordinamento diverso da quello istituito finora". La situazione nella serata di oggi dovrebbe apparire ancora più chiara: senza accordo, dice Frattini, "l'Italia considererebbe l'idea di istituire un proprio comando nazionale separato per gestire le attivita' di comando e controllo di tutte quelle operazioni militari, in applicazione della Risoluzione 1973, che prevedono l'uso delle sette basi che il nostro Paese ha messo a disposizione".


Di risposta alle richieste del governo italiano il governo francese ci tiene a sottolineare che per il momento la Nato non ha alcun ruolo in questa vicenda e che il coordinamento delle operazioni funziona bene. Ma agli occhi di molti osservatori in tutto ciò ci sarebbe il rischio di una "mancanza di coordinamento" se non di una vera e propria anarchia. L'Italia, Paese impegnato in prima linea con basi e mezzi in "Odissey Dawn" finora ha visto riconoscersi poco sul piano politico. Se le operazioni non verranno ricondotte alla Nato, Roma intende "comandare" e "controllare" quantomeno sulle sue basi.


La necessita' indicata dall'Italia di attenersi rigorosamente alla Risoluzione 1973 dell'Onu e l'annuncio di Berlusconi sul fatto che i nostri aerei "non hanno sparato e non spareranno" hanno anche riflessi di politica interna per smussare le riserve della Lega Nord sull'intervento militare italiano. Ma l'irritazione montante nel governo e alla Farnesina verso l'iperattivismo della Francia di Sarkozy delle ultime settimane offre una chiave di lettura altrettanto interessante. "Non e' questo il momento per dividersi e per trarre giudizi, parleranno i fatti", ha risposto oggi Frattini a Bruxelles a chi gli chiedeva della Francia.

Per quanto riguarda gli aiuti umanitari infine, Frattini ha voluto ricordato più volte che l'Italia e' stato l'unico Paese ad inviare tonnellate di materiale. Il premier Berlusconi su questo argomento dice: "Anche gli altri facciano la loro parte".
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