Ancora oggi molti bassisti si chiedono come fare a riconoscere il basso ideale tra la moltitudine di strumenti in giro; a volte ci facciamo prendere dal marchio, a volte dai legni, a volte dalla costruzione...ma quando finiremo di farci veramente queste "pippe mentali"?
Come si sa non esiste una regola nella scelta della strumentazione, in quanto essa è preclusa per soddisfare le proprie esigenze tecniche e perchè no, anche estetiche (anche l'occhio ha la sua parte). E' chiaro che va analizzata la costruzione, quindi la tecnica con cui viene assemblato uno strumento, i legni impiegati nella costruzione, l'hardware, quindi le meccaniche ed il ponte utilizzato, e la parte elettrica: la circuitazione e il tipo di pickups.
Un fattore da prendere in considerazione per determinare l'ottima qualità di uno strumento è il fatto che il manico sia passante, neck-through-body, invece che avvitato od incollato. Il manico passante riesce a dare una grande "stabilità" allo strumento influenzando in positivo la sonorità stessa. E' importante inoltre sapere come i legni utilizzati per la tastiera determinino la produzione di deteminate frequenze piuttosto che altre: per esempio l'acero offre maggiore attacco e sustain del suono ed enfatizza gli acuti; l'ebano è molto simile per caratteristiche sonore all'acero, offre per la sua uniformità e la sua alta densità una sensibilità tattile migliore e normalmente viene utilizzato su strumenti di livello medio-alto; il palissandro invece offre una sonorità più tonda, più scura per chi desidera un suono meno brillante ma più corposo.
Altro fattore da prendere in considerazione è il corpo del basso, se esso sia costituito da un pezzo unico di legno o da più pezzi incollati (di solito 2 o 3). I legni maggiormante diffusi e impiegati sono il frassino, che offre suono chiaro e una buona presenza di acuti, l'ontano che offre una buona presenza di medio-alti e bassi discretamente profndi, l'acero che offre un ottimo attacco e sustain, ottima risposta sugli acuti, più carente sulle basse frequenze; poi ci sono svariate qualità di altri legni esotici tipo ovangkol o bubinga dal tipico suono che esalta le frequenze medie.
Per l'hardware un ruolo fondamentale è giocato dal ponte: è preferibile scegliere, per la robustezza e per qualità sonore in termini di armonici più o meno esaltati, stumenti che montano il ponte in ottone, acciaio o eventuali leghe di acciaio. Molti venditori dicono di diffidare di strumenti che presentano ponti super cromati dato che dietro la finta cormatura si possono nascondono leghe di imprecisata provenienza.
Inoltre maggiori sono le possibilità di regolare del ponte e le sue singole sellette, tanto più facile sarà portare a termine un operazione di intonazione ottimale dello strumento!
Riguardo l'elettronica oggi possedere uno strumento con circuitazione attiva permette una possibilità di intervento sulla sonorità dello strumento sensibilmente più versatile rispetto ad uno strumento "passivo", anche se tutto dipende dal musicista in quanto dobbiamo sempre partire dal concetto che il suono nasce dalle mani e dal cervello. I pickups utilizzati devono avere una buona schermatura onde evitare la generazione di fastidiosi rumori elettrici di fondo. I migliori marchi in commercio sono prodotti da Bartolini, EMG, Seymour Duncan, Ken Smith, Fender e Di Marzio.
Per concludere con l'aspetto estetico il fattore di differenza è costituito da tutta quella serie di finiture che arricchiscono lo strumento: filetti in madreperla, tecniche particolari di verniciatura, inteventi estetici artigianali.
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